Nazionale

Sportantenne: la presentazione del progetto a Ferrara

L'intervento crea una rete sul territorio, al fianco di Unar, per la segnalazione di episodi discriminatori. Coinvolte sedici città
 
Contro le discriminazioni, che diventano un tema ogni giorni più attuale, anche lo sport può svolgere un ruolo importante. L’aggregazione che l’attività sportiva svolge è infatti un vettore molto utile per combattere ogni tipo di razzismo. Con il progetto SportAntenne, co-finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Interno tramite il fondo ‘Asilo’, l’Uisp punta a prevenire e combattere tutte le discriminazioni dirette ed indirette. Attraverso il coinvolgimento di sedici città in tutta Italia infatti, si cercherà di formare una rete che raccolga le segnalazione di episodi razzisti e li fronteggi tramite la segnalazione agli organi preposti. Giovedì 4 maggio si è tenuta a Ferrara la presentazione del progetto e dell'antenna teritoriale.

A spiegare l’iniziativa nel dettaglio è Carlo Balestri, dirigente nazionale Uisp: “Si tratta di un progetto nazionale che nasce da un presupposto: in Italia c’è un problema di razzismo sommerso. I centri anti razzismo in altri paesi europei come la Francia raccolgono circa 60.000 segnalazioni l’anno, nel nostro paese ne vengono riscontrate solo 3.000. O siamo troppo bravi oppure c’è qualcosa che non va. Vogliamo creare una rete con le istituzioni che funzioni come una vera e propria antenna, saremo attivi anche concretamente attraverso mediatori sociali ed avvocati. Vogliamo entrare in contatto con le parti lese e gli eventuali aggressori, usando le nostre competenze per creare aggregazione anche attraverso eventi sportivi. È un progetto ambizioso per radicarci nel tessuto sociale facendoci portatori dei valori Uisp, per trovare poi soluzioni preventive e sociali”.

Segnalazioni di razzismo sono avvenute anche a Ferrara, come spiega la collaboratrice Uisp Giulia Bonora: “Il nostro obiettivo è quello di raccogliere circa tremila segnalazioni di razzismo, che può presentarsi in diverse forme grandi o piccole. A Ferrara ci sono stati alcuni casi: a ottobre un ragazzo africano è stato picchiato all’uscita dal lavoro da due persone di nazionalità romena che lo accusavano di essere in Italia per rubargli il lavoro. Oppure all’ospedale una signora ha chiesto di essere visitata prima di due ragazze di colore che sarebbero state prima di lei, in quanto non voleva essere toccata dal dottore dopo che egli fosse venuto in contatto con le due cițtadine straniere”.

Un plauso a quest’iniziativa arriva dall’assessore allo sport Simone Merli: “La discriminazione può essere di tipo materiale, come quella di cui parliamo oggi, oppure di fondo facendo si che non tutti abbiano eguale accesso alle medesime possibilità. E’ una cosa che inizia da bambini, quindi ben venga l’intervento dei mediatori sociali. Quando si passa a casi più gravi sono invece convinto che, qualora ci siano gli estremi, si debba procedere senza esitazione ad una vera e propria denuncia presso le forze dell’ordine di eventuali episodi di razzismo. In ogni caso ben venga questo lo strumento di ‘SportAntenne’ per ridurre il più possibile la discriminazione”. (Fonte: estense.com)

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